Il Comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli Avvocati di Bari, con il sostegno del Consiglio dell’Ordine, nel segno del proprio impegno di attuare ogni possibile azione positiva che contribuisca a facilitare il rapporto tra vita lavorativa, vita familiare e personale affinchè sia realizzata la reale parità di genere in ambito lavorativo, coltiva l’idea innovativa di analizzare, attraverso un percorso sperimentale guidato dalle dottoresse Sonia Giuliano e Giuseppina Stragapede di Gruppo Utile Onlus,il fenomeno del Burn Out, sindrome da stress che si origina nel difficile contesto lavorativo nel quale le Avvocate e gli Avvocati sono costretti ad operare, maggiormente incidente in ambito femminile, laddove le esigenze di conciliazione dei vari ruoli ricoperti aggravano la condizione emotiva e fisica delle professioniste.
Lo stress da lavoro correlato, quindi, che coinvolge pensieri ed emozioni, le relazioni interpersonali ed il corpo, e che è la somma di stimoli negativi e stressanti che nascono nell’ambiente lavorativo e vengono percepiti in modo del tutto soggettivo, va riconosciuto come il primo campanello d’allarme di un disagio potenzialmente gravemente invalidante che deve essere quanto prima individuato e ricondotto in ambiti accettabili, prima che degeneri nel più grave Burn Out, punto di non ritorno di uno stress che si è consolidato logorando la mente ed il corpo.
E’ importante, quindi, primariamente imparare a riconoscere la propria personalità ed i modi in cui essa si atteggia allorquando entra in relazione con gli agenti stressanti presenti nei vari contesti lavorativi e allenarsi anche a riconoscere l’altrui personalità, prendendo coscienza del fatto che è l’inconscio ad organizzare qualsiasi relazione nella quale siamo stabilmente o temporaneamente avvinti.
Con specifico riguardo alla nostra professione, dobbiamo prendere atto del fatto che gli Avvocati e le Avvocate sono quotidianamente protagonisti di una complicata triangolazione che vede in relazione il professionista, il suo cliente e la controparte per la risoluzione di un conflitto da risolvere, assorbendo inevitabilmente su di sé la violenza del conflitto.
Perché questo meccanismo non sia distruttivo per l’Avvocato è necessario che il conflitto, connaturato alle relazioni umane, sia produttivo e rimanga circoscritto dalle “ regole del gioco “, che portano ad esasperare lo stesso ( vincere la causa ) o a regolarlo ( introduzione di regole ), attraverso la pratica di modelli relazionali non stressanti e rispondenti alla giusta immagine della nostra figura professionale, che è la somma di identità, reputazione e immagine.
Il progetto del corso, quindi, è quello di trovare per noi un tempo ed uno spazio nel quale fermarsi a riflettere, attraverso il confronto con le Colleghe ed i Colleghi, e grazie all’aiuto delle psicoanaliste esperte in relazioni e processi psicologici, sulla nostra capacità di entrare in relazione con l’intero contesto lavorativo nel quale siamo chiamate ad operare giornalmente, scegliendo consapevolmente di accantonare soluzioni che sono stressanti in relazione alla nostra soggettiva capacità di percezione, imparando a conoscerci e ad azionare opportunamente meccanismi di difesa.
Bari, 15 Ottobre 2014
Avv. Luisa Castellana Soldano